In un déjà-vu di Wanna, la docu-serie Netflix dedicata alla celebre regina delle televendite che, a colpi di fanghi, insulti e miracolose creme scioglipancia ha truffato mezza Italia per più di un ventennio, Stefania Nobile a Belve continua sulla stessa strada che non contempla nessun tipo di pentimento o senso di colpa.

instagramView full post on Instagram

Esattamente 10 anni fa, Stefania Nobile usciva dal carcere dopo una condanna per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere. Detenzione causata da una segnalazione di Striscia la Notizia sulle televendite in tandem con la madre e il sedicente mago Mario Pacheco Do Nascimento (vendevano numeri fortunati per il gioco del lotto, talismani, amuleti e kit contro il malocchio) e il modus operandi con cui ricattavano e inducevano persone a pagare ingenti quantitativi di denaro.

"Alla lotteria Italia vince uno, e allora gli altri? Non sono cog*****?", le parole di Stefania Nobile a Belve, ancora fermamente convinta che la colpa sia di chi si è lasciato truffare. "Non entrano in tabaccheria e c'è la minaccia del malocchio", ribatte Fagnani sottolineando le lacune del parallelismo. "Nemmeno da noi c’era minaccia. Se io le dico che lei ha il malocchio e le chiedo un tot di soldi, se me li dà è una cog*****, se mette giù è una furba. Basta con i disagiati, dico basta perché non erano disagiati", continua la figlia della telembonitrice più famosa del piccolo schermo ribadendo il concetto.

"Non è che io devo provvedere all’ingenuità", continua la 59enne incalzata dalla conduttrice ("avete giocato sulla fragilità") rincarando la dose. Nessun rammarico nemmeno per gli epiteti con cui Wanna Marchi e Stefania Nobile si rivolgevano ai telespettatori in un tempo ben lontano dal body positive. "Non erano tecniche offensive ma realiste", spiega l'intervistata sullo sgabello di Belve dopo Emma Bonino e Federico Fashion Style, "Vogliamo dire che son belli? li mettevamo davanti allo specchio".

Proprio come mamma Wanna, ospite del programma di rai 2 nel novembre 2022, Stefania non si sottrae alle domande sulla vita privata ("Per il doppio matrimonio a Miami [con Claudio Artuso ndr] ci hanno dato nel 1990 50 milioni di lire a testa" e le precisazioni legate alle vicende giudiziarie e i processi: "A loro non interessava arrestare due che facevano questo, interessava arrestare Wanna Marchi perché fa notizia, neanche per uno stupratore seriale si muovono così".

Per il mea culpa, quindi, c'è tempo anche se la sensazione è che non arriverà mai. "Tanto è quello che ci chiedono tutti, sta sul cazzo ‘sto non-pentimento. Non ci si pente nella vita: una cosa l’hai fatta, punto", ha spiegato a gennaio a Rolling Stone, "soprattutto non ci si pente per una cosa che probabilmente avrebbe meritato una pena di un anno – esageriamo? Due al massimo – e per cui ti fai nove anni e mezzo di carcere. Mi devo pentire? No, mi devo inc******. La fase dell’inc******** l’ho superata, ma pentirmi no".

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI DI ELLE.IT
a man with his hair blowing in the wind
Le più belle trecce dello streetstyle

LEGGI ORA

Francesca Babbi
tenniscore
Tendenza tenniscore per la PE 2024
launchmetrics.com/spotlight
ambiente e mascolinità tossica, cosa dicono gli studi
La mascolinità tossica fa male all’ambiente?
Steve Prezant//Getty Images
parigi dove mangiare e dove bere
Dove mangiare e bere (bene) a Parigi
Gary Yeowell//Getty Images